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L'ARMADILLO, L'animale con l'armatura :P

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view post Posted on 6/11/2003, 06:10
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L'ARMADILLO

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L'Armadillo appartiene alla famiglia dei Dasipodidi che è l'unica dell'infraordine degli Xenartri cingolati che sia sopravvissuta sino all'epoca attuale.

CLASSIFICAZIONE ZOOLOGICA:
I Dasipodidi sono animali dalla struttura tozza e massiccia, la parte superiore del corpo è rivestita da una corazza formata da piastre cornee, la parte ventrale è invece ricoperta da un pelo più o meno folto. Il capo può essere cuneiforme o stretto e allungato; le orecchie possono avere forma e sviluppo assai diversi, possono essere lunghe, accartocciate, appuntite o arrotondate, o anche molto ridotte. La coda è anch'essa rivestita da placche cornee. Gli arti sono corti, robusti, e provvisti di potenti artigli atti a scavare nel terreno; lo scheletro è straordinariamente possente. Gli arti anteriori e la corazza scapolare, con la loro possente muscolatura, risultano degli efficacissimi strumenti di scavo. La prima costola è corta e larga; costole e sterno sono privi di cartilagini. Il numero delle vertebre toraciche varia da nove a dodici, e nella regione cervicale e in quella pelvica alcune vertebre sono saldate tra loro. L'apparato digerente ha una struttura molto semplice, con intestino cieco corto o mancante. L'utero è semplice (Uterus simplex); manca una vera e propria vagina, mentre è presente un vestibolo vaginale molto allungato (Sinus urogenitalis). I testicoli non sono visibili esteriormente, e il pene è sorprendentemente lungo (a causa della forma arcuata della corazza dorsale).

LA CORAZZA DEGLI ARMADILLI:
Il termine armadilli deriva dallo spagnolo "Armadillos" che significa "piccoli armati". Com' è facile comprendere, tele denominazione si riferisce alla caratteristica più saliente di questi animali, cioè alla corazza formata da ossa dermiche, che riveste gran parte del loro corpo. Essa non è rigida, ma è costituita da placche di varia forma e dimensione che si uniscono fra loro formando anelli ossei, simili a cingoli aperti verso il ventre (donde la definizione di Xenartri cingolati). Durante le prime settimane di vita il corpo degli armadilli è interamente ricoperto di squame cornee, al di sotto delle quali, nel derma, si formano dei centri di ossificazione; nel corso dello sviluppo questi si ingrandiscono fino a creare le dure piastre ossee che ricoprono la parte superiore del corpo. Le singole placche, dalla forma molto diversa, sono connesse l' una all' altra in modo da creare parti ben distinguibili, che solitamente vengono chiamate corazza cefalica (che ricopre il capo), corazza scapolare (che protegge la regione delle spalle) e corazza pelvica (che riveste la parte posteriore del corpo). Le ossa dermiche si formano anche sulle parti anteriori degli arti e sulla coda, mentre restano rudimentali nella regine ventrale. Negli animali adulti questa zona è rivestita di pelo più o meno folto; in talune specie, inoltre, le piastre risultano "perforate" da dure setole, situate tra le singole squame cornee che vengono formate dalla cute, e che coprono, secondo una determinata disposizione, le piastre. Nella regione anale, tutti i Dasipodidi hanno molte ghiandole, nascoste in piccole tasche cutanee[...]. Il loro particolare rivestimento cutaneo offre agli Armadilli una perfetta protezione contro i nemici; infatti, mentre in caso di pericolo le Tartarughe ritraggono testa e zampe sotto la corazza, taluni Armadilli possono, grazie alla flessibilità determinata dalla presenza dei cingoli e alla robusta muscolatura cutanea, avvolgersi completamente e rapidamente su se stessi. In tal modo formano una sorta di palla che persino un Giaguaro può aprire a stento. Gli Armadilli dispongono inoltre di un secondo mezzo, ancora più sicuro, per sottrarsi ai propri numerosi nemici. Gli artigli robustissimi permettono infatti a talune specie di scavare con incredibile rapidità dei passaggi sotterranei, entro i quali gli animali scompaiono letteralmente dinanzi agli occhi degli inseguitori.

DENTATURA ED ALIMENTAZIONE:
In nessun'altra famiglia di Mammiferi il numero dei denti presenta osclillazioni altrettanto forti, non solo nelle singole specie, ma anche tra i diversi rappresentanti di una stessa specie. La caratteristica principale della dentatura dei Dasipodidi è l'omodontia; i denti cioè sono tutti uguali tra loro, con cavità della polpa aperta, ed a crescita continua; quest'ultimo carattere appare tanto più giustificato in quanto recenti analisi hanno dimostrato che i denti sono completamente privi di smalto, la dentina è rivestita soltanto da uno strato di cemento, e di conseguenza si consuma rapidamente durante la masticazione. I denti più grandi e robusti si trovano negli Armadilli del genere Euphractus che, oltre ad insetti, lumache, e vermi, mangiano anche carogne e parti sotterranee di piante; essi hanno quindi bisogno di una dentatura robusta più di tutti gli altri Dasipodidi. Questi Armadilli sono costretti ad un tipo di alimentazione a base di sostanze solide; si venne a conoscenza di questa loro necessità soltanto allevando gli animali nei giardini zoologici. Sovente, infatti, gli Armadilli in cattività riceveveno un cibo prevalentemente liquido, e mostravano allora delle deformazioni, in quanto i denti non venivano sufficientemente consumati, ed essendo a crescita continua finivano per danneggiare gengive e mandibole. In conseguenza di un simile fenomeno, si cominciò ad aggiungere alla poltiglia di carne macinata e di uova che fino ad allora era stata il cibo abituale degli Armadilli in cattività, anche chicchi di cereali, radici e frutti, e ben presto non si verificarono più le deformazioni cui abbiamo accennato. I rappresentanti del genere Dasypus sono essenzialmente insettivori, e mostrano una spiccata preferenza per i coleotteri e le loro larve; essi sono gli unici Armadilli per cui è stato accertato un rinnovo della dentatura: quando l' animale ha quasi completato lo sviluppo, vengono infatti rinnovati sette denti da latte, mentre l'ultimo (in genere l'ottavo) di ciascuna semiarcata dentaria non viene mutato. L'Armadillo gigante, che ha una dentatura proporzionalmente più piccola, si è specializzato nella cattura di formiche e termiti; in tale operazione la lingua assume un ruolo fondamentale. La sua superficie è infatti coperta da piccole papille, ed è rivestita da una secrezione ghiandolare vischiosa, alla quale gli insetti rimangono attaccati. Questa saliva vischiosa viene prodotta da grandi ghiandole mandibolari, e può essere accumulata in particolari cavità di riserva, in modo da regolarne il flusso. A differenza dei Mammiferi, i Dasipodidi hanno la lingua provvista di poche papille gustative; di conseguenza, il senso del gusto è piuttosto limitato. Sviluppatissimo è invece l'olfatto, che ha un ruolo di primaria importanza nell'individuare le prede nascoste nel terreno: come si può rilevare dalla struttura cerebrale esterna, i Dasipodidi appartengono infatti al gruppo dei Macrosmatici. Gli occhi sono molto piccoli, ed hanno la retina priva di coni (cioè di recettori che permettono agli altri animali la percezione dei colori). E' assai probabile che questi animali non riescano a distinguere alcun colore; poichè gli Armadilli hanno un'attività prevalentemente notturna, la vista non è per loro particolarmente importante.

LA RESPIRAZIONE:
Negli Stati Uniti, l' Armadillo dalle 9 fasce venne sottoposto ad una lunga serie di indagini fisiologiche, attraverso le quali si accertò che il consumo di ossigeno di questo animale è notevolmente inferiore a quelle di un Gatto o di un Coniglio di dimensioni quasi uguali. Esso è infatti in grado di trattenere il respiro anche per 6 minuti, persino quando la sua muscolatura è sottoposta ad uno sforzo molto intenso, ad esempio nei casi in cui l'animale scava a grande rapidità un passaggio sotterraneo: in tal modo l'Armadillo impedisce che il terriccio penetri nelle vie respiratorie. Bronchi e trachea sono molto ampi, e agiscono quindi da riserve d'aria. Alcuni zoologi americani osservarono inoltre che un Armadillo dalle 9 fasce immagazzinava aria nello stomaco e nell'intestino, prima di percorrere a nuoto un lungo tratto. Non tutte la specie della famiglia sono in grado di attraversare larghi corsi d'acqua con altrettanta abilità dell'Armadillo dalle 9 fasce; la sua tecnica di nuoto è molto simile a quella di un Cane, e gli permette di percorrere brevi tratti anche camminando velocemente sul fondo.

LA CIRCOLAZIONE SANGUIGNA:
Nella circolazione sanguigna dei Dasipodidi sono inseriti "dispositivi particolari": negli arti, cioè, vasi sanguigni fittamente ramificati e diretti al cuore formano una stretta rete di minuscole vene, che garantiscono una migliore distribuzione di ossigeno ai muscoli, allorchè questi sono sottoposti a più intense prestazioni. La regolazione della temperatura è invece imperfette e ricorda quella dei Rettili: La temperatura del corpo dipende infatti, fino ad un certo grado, dalla temperatura esterna; allorchè questa oscilla tra su valori medi di 16°-18°C, la temperatura corporea dell'Armadillo dalle 9 fasce e della Bolita rimane in certo qual modo costante sui 32°C. Quando però la temperatura esterna è di 11°C, quella degli animali può abbassarsi nel giro di quattro ore di 3°C. Le ricerche compiute ha questo proposito hanno dimostrato che l'Armadillo dalle 9 face non riesce a sopravvivere a lunghi periodi di gelo, neanche rimanendo nascosto in una tana sotterranea ben imbottita; la sua espansione al nord è perciò limitata dal clima.


LA RIPRODUZIONE:
La riproduzione è stata finora studiata solo nell'Armadillo dalle 9 fasce: senza tener conto di piccole osclillazioni dipendenti dall'andamento climatico, il periodo degli accoppiamenti cade nel mese di luglio. Quando la femmina è stata fecondata, l'uovo comincia il proprio sviluppo, che si arresta però dopo le prime fasi, in modo analogo a quanto si osserva nel Capriolo e in altri Mammiferi. I piccoli nascono quindi in febbraio o in marzo. Brehm, riferendo nella sua opera che il Tatù (così gli indigeni chiamano l'Armadillo dalle 9 fasce) avrebbe sempre dato alla luce quattro piccoli di uguale sesso, sosteneva che si trattava di una superstizione dei brasiliani. Tale racconto ha però in seguito trovato conferma; accurate osservazioni hanno permesso infatti di accertare che le femmine di questa specie partoriscono sempre quattro piccoli , che si originano dallo stesso uovo, e appartengono quindi al medesimo sesso. Essi sono perfettamente sviluppati e vengono allattati dalla madre per alcune settimane; all'età di sei mesi raggiungono la maturità sessuale. I soli Dasipodini sono provvisti di quattro capezzoli, due pettorali e due inguinali; tutte le altre specie hanno soltanto uno o due piccoli ad ogni parto, e dispongono quindi di due soli capezzoli pettorali.

 
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